Oggi ci troviamo con Alessandro Silvestri, CEO di Keim, un'azienda tedesca che si occupa della produzione di pitture speciali volte alla salvaguardia ambientale. Alessandro, puoi dirci qualcosa di come è nata l'impresa?
Keim è un'azienda attiva da più di 145 anni. È tutto iniziato con l'allora re di Baviera Ludwig I, grande appassionato d'arte. In Baviera, all'epoca, si usava decorare le facciate dei palazzi, ma c'era un problema: si faceva uso solo di vernice a calce, e a causa delle condizioni atmosferiche, queste decorazioni non resistevano a lungo. Dopo qualche anno, la calce si degradava e le decorazioni tendevano a scomparire.
Durante uno dei suoi viaggi in Italia, il re di Baviera scoprì che esistevano decorazioni perfettamente conservate nei secoli. Al suo ritorno in Germania, incaricò artisti e ricercatori tedeschi di trovare una vernice che potesse durare nel tempo. Tra questi ricercatori spiccò la figura di Adolf Keim, il quale lavorava nell'industria del vetro. Egli scoprì un legante a base di silicato liquido di potassio fuso che, mescolato con pigmenti di ossido minerale, formava una vernice molto resistente. Nasce così la prima vernice bicomponente al silicato liquido di potassio. Siamo nel 1878: Il signor Keim fonda l'azienda e ottiene il primo brevetto imperiale per le vernici ai silicati minerali. Inizialmente, nei primi 30 anni della sua storia, Keim collaborò con i decoratori solo in senso artistico, poiché partiva proprio dall'esigenza di produrre decorazioni di stemmi di famiglia che durassero nel tempo.
Quali furono i passi successivi? Ora si parla di pittura fotocatalitica Keim. Che differenza c'è?
C'è poca differenza. Keim, fin dalle sue origini nel 1878, è sempre stata una pittura ecologica, perché le sue componenti sono sempre state di origine biologica. Per quanto riguarda le pitture fotocatalitiche Keim, si tratta di un'evoluzione dello stesso prodotto inventato 145 anni fa, addizionato con un biossido di titanio chiamato anatasio. Questo biossido di titanio viene attivato dalla luce, innescando un processo di ossidoriduzione che trasforma tutti gli inquinanti in sali, invisibili all'occhio umano e completamente innocui. Si tratta in realtà di un processo molto semplice, che non ci ha richiesto grandi invenzioni: i prodotti sono sempre stati naturali e di origine biologica, abbiamo solo aggiunto il biossido di titanio, che funziona un po' come la fotosintesi clorofilliana: è perennemente attivo, non si consuma, e finché c'è luce la fotocatalisi funziona.
Quali tipi di sostanze nocive possono essere neutralizzate dalla vernice fotocatalitica Keim?
La vernice fotocatalitica Keim disfa tutto ciò che è materia organica, quindi i gas di scarico delle auto, la formaldeide... tutto ciò che è organico viene disintegrato. Esistono altre famiglie di vernici che utilizzano questa tecnologia, ma il più delle volte sono legate a materiali organici, e questi materiali tendono a degradarsi e a polverizzarsi dopo 2-3 anni, perché essendo di natura organica, risentono dell'azione del biossido di titanio e della luce, che vanno a decomporre la vernice stessa. Questa vernice invece non lo fa, perché il suo legante è minerale e non organico. La vernice fotocatalitica è attiva anche su muffe, virus e batteri, in quanto si tratta di elementi organici. Si tratta di una pittura minerale molto alcalina, proprio come la calce, che un tempo veniva utilizzata per disinfettare gli ambienti. Le muffe proliferano con l'umidità e se hanno a disposizione sostanze di cui nutrirsi: spesso si nutrono di cellulosa, che è una sostanza organica, e che è presente nelle comuni pitture murali. Ma non nella pittura fotocatalitica Keim, che non contiene alcun tipo di additivo organico. Tutto ciò è dimostrato da diverse certificazioni.
A proposito di certificazioni: quali sono le vostre principali certificazioni internazionali?
Siamo anche pionieri a livello internazionale: abbiamo ottenuto la nostra prima certificazione nel 1999, a conferma che la pittura è adatta a persone che soffrono di allergie. Ora abbiamo anche la certificazione Nature Plus, la certificazione EPD, ma soprattutto la più attuale e più importante, la certificazione Cradle to Cradle. Il principio di quest'ultimo ente certificatore non riguarda solo la produzione di prodotti di origine biologica, cosa che al momento è abbastanza semplice. Questo ente certificatore richiede anche di dimostrare come produciamo questa vernice bio: quanta acqua consumiamo, se è riciclabile, se l'energia per produrre i materiali proviene da impianti fotovoltaici, se i dipendenti hanno un ambiente di lavoro adeguato e sereno... insomma, non basta più che un prodotto sia bio, ma è necessario dimostrare la sua sostenibilità. Per questo è necessaria una dichiarazione trasparente sulla fornitura delle materie prime; se produco una vernice bio, ma per farlo uso mezzi che percorrono 1000 km emettendo molta CO2, da un lato sarò sostenibile, dall'altro no.
L'azienda come è riuscita a conservare il legame con le sue origini, con l'uso della pittura in campo artistico? State organizzando o incoraggiando progetti che prevedono la pittura murale a livello artistico?
Se esisteremo ancora tra 145 anni, sarà merito della filosofia di Keim. L'azienda non si è mai fatta prendere dall'angoscia dell'aumento del fatturato, perché ha fatto una scelta. Siamo l'unico produttore di vernici che produce una sola famiglia di vernici, quella ai silicati. Siamo specialisti, mentre tutti i nostri concorrenti sono produttori generalisti, che producono tutti i tipi di vernici. Siamo molto legati alle nostre origini e alle nostre tradizioni e non le abbandoneremo mai. Per questo siamo molto presenti nel settore artistico: restauriamo vecchi affreschi realizzati con la calce, che oggi vengono ripresi con pitture ai silicati minerali, perché hanno una durata molto più lunga. Eseguiamo importanti restauri in ambito ecclesiastico, perché le Soprintendenze spesso richiedono l'utilizzo di materiali tradizionali, ma durevoli. Nel frattempo il mondo delle costruzioni è cambiato, si è evoluto, e noi abbiamo trasferito le nostre conoscenze e la nostra filosofia anche ai prodotti cosiddetti moderni. Ad esempio, possiamo intervenire con vernici fotocatalitiche sugli edifici industriali, riducendo i cattivi odori e migliorando la qualità dell'aria. Inoltre, le nostre vernici, essendo di origine minerale, sono garantite per 20 anni senza alterazione dei colori: essere sostenibili significa innanzitutto utilizzare materiali che abbiano una lunga durata, perché meno dipingo, meno consumo acqua e meno consumo elettricità. Quindi la cosa migliore è che la mia facciata, o l'interno del mio appartamento, duri il più a lungo possibile. Se dipingo l'interno ogni 10 anni e l'esterno ogni 20 anni, consumo meno.
Quest'anno collaborate con il festival IL CANTO DELLA TERRA | SONG OF THE EARTH, e state sostenendo la produzione di alcune opere d'arte. So che avete altri progetti in questo settore.
Siamo molto presenti nel campo della realizzazione dei murales. Ad esempio, abbiamo recentemente realizzato un grande intervento a Catania, dove è stato realizzato un murale da un artista romano, sponsorizzato con fondi pubblici, per riqualificare un quartiere, la sede della Banca d'Italia di Catania, che era piuttosto degradato, con la filosofia di utilizzare prodotti sostenibili. Abbiamo sostenuto un artista australiano che ha appena terminato una grande opera murale ai Granai del Porto di Bari, e siamo in stretto contatto con i restauratori che collaborano con le Soprintendenze. E proprio quest'ultimo settore è alla base della nostra storia: il restauro, la decorazione sono le nostre origini. Ed è un settore che non si esaurirà mai, perché in Italia abbiamo un'infinità di beni culturali da restaurare.
Il festival IL CANTO DELLA TERRA | SONG OF THE EARTH si affida molto alla collaborazione con la sua azienda, anche per l'edizione dell'anno prossimo per la realizzazione di un grande murale che... non vogliamo anticipare troppo, vogliamo che sia una sorpresa...
Ci saremo. Crediamo in questo progetto e abbiamo deciso di sostenervi. Vi auguriamo il meglio e tanto successo!